
Barocco, dunque, come unica rappresentazione coerente dello squilibrio,
riflesso strutturale di un desiderio che non può raggiungere
il suo oggetto: desiderio per cui il logos non
ha collocato altro che uno schermo, che nasconde la sua carenza.
Come sostiene Perniola, il neo-barocco contemporaneo è
la messa in forma del dinamismo stesso
di questo disequilibrio tra interiorità ed esteriorità,
con una netta predominanza dell'effetto esteriore su quello interiore